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Monte Crostis     Panoramica delle Vette.

Credo sia la meta più suggestiva del friuli, personalmente è forse quella che amo di più

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Nasce verso la fine degli anni 30 per esigenze militari,e fa parte del Vallo Alpino del Littorio. Circa duemila chilometri di strade e fortificazioni che si snodavano da Ventimiglia a Fiume, a protezione dell'arco alpino. Pare che Mussolini non si fidasse molto dell'alleato tedesco e in gran segreto decise i costruire quest'opera di difesa.

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Sconosciuta ai più fino al 2011. In quell'anno era stata inserita nella quattordicesima tappa del Giro d'Italia, ma soltanto il giorno prima si decise di cancellarla dalla manifestazione. Pare che non ci fosse la possibilità per le ammiraglie di seguire i corridori, di conseguenza l'impossibilità di una corretta gestione sportiva per una parte della gara. Questo episodio, decritto dalla stampa come "Lo schiaffo del Giro alla Carnia"  vanificò il lavoro delle centinaia di volontari che avevano collaborato alla messa in sicurezza del tracciato, e creo non pochi malumori  nella zona. Nel contempo fece accendere i riflettori su questo itinerario.

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Il percorso si snoda  per circa 30 km, la salita inizia in mezzo al bosco, ma poi man mano che si sale la vegetazione si dirada ed inizia un panorama stupendo. Di solito salgo da Ravascletto, partenza da località Sella Valcalda. Preferisco salire in questo senso perché ad un'eventuale incrocio con altri veicoli mi vengo a trovare dalla parte della montagna e non dalla parte dello strapiombo. Cosa da preferire.

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Arrivati in sommità la strada diventa sterrata. Per circa 7 km si viaggia quasi in piano sul filo dei 2000 metri.

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Giunti in prossimità della Malga Chiadinis ci si può ristorare, godendo contemporaneamente di uno splendido panorama. Con un po' di fortuna ci si potrà imbattere nell'abitante di questa zona. La Marmotta.

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Comunque, da solo o in compagnia, è sempre un piacere percorrere questa strada. Ora non rimane che scendere verso Ovaro. Viva

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